È da poco cominciata la quindicesima edizione di X Factor, il talent che negli anni (pur avendo perso lo smalto delle edizioni coi giudici che l’hanno reso popolare: Maionchi, Morgan e Ventura) ha consegnato, alle scene musicali italiane, decine di artisti. Scene musicali che quest’anno si sono ampliate oltre confine grazie ai successi discografici dei Maneskin, che proprio da quel palco avevano cominciato a farsi notare.

.
Complice la vittoria all’ultimo Festival di Sanremo e il successivo trionfo all’Eurovision Song Contest 2021 che ha fatto rimbalzare, prima in tutta Europa e dopo in tutto il mondo, la loro musica.

Oggi il loro successo è diventato un caso di studio. Pare che la loro energia, il loro modo di stare sul palco, abbiano riportato al centro della scena musicale “il rock”. A tal punto che in queste settimane ha scalato la classifica pop Airplay americana, arrivando alla quattordicesima posizione, una loro cover che avevano eseguito durante un’esibizione a X Factor 2017, poi finita nel loro primo album di esordio.

Parliamo di “Beggin” dei Four Seasons, un brano che ha appena, tanto per dire, spento le cinquantacinque candeline.

Questo il passaggio in cui Billboard cita la band romana «Beggin dei Maneskin è stato uno dei singoli di successo più improbabili dell’anno, una cover rock della hit soul-pop dei Four Seasons del 1966 che il quartetto italiano ha registrato nel 2017 e visto diventare virale su TikTok anni dopo. Dopo essere finita sulle piattaforme di streaming, la cover è schizzata in cima alle classifiche di tutto il mondo. Un’altra cosa divertente è successa: hanno cominciato a trasmetterla a manetta anche le radio statunitensi».

Il ragionamento, ad onor del vero, è inserito in un discorso più ampio, cioè alla riscoperta della musica suonata, alla riscoperta delle chitarre da parte delle radio statunitensi. Nell’articolo Billboard cita anche artisti del calibro di Machine Gun Kelly e di Olivia Rodrigo, artisti che negli ultimi anni hanno contribuito a ripescare nelle sonorità pop punk anni ’90.

A sottolineare questo fenomeno c’è anche Nick Petropolous, capo promozione della Arista Records, che, intervistato sempre da Billboard, ha aggiunto: «sono stati bravi i programmatori delle radio a dare ascolto al pubblico, non è proprio musica da questa classifica. Ma l’interesse degli ascoltatori è stato così travolgente che è stato impossibile ignorarlo».

Una cosa è certa, il merito va anche a Manuel Agnelli, all’epoca loro guida nel talent targato Sky, lui ha avuto la capacità di vedere in loro l’X Factor, ha scelto la cover in questione da fare eseguire ai ragazzi (all’epoca neanche ventenni) che oggi portano la loro musica nei palchi e nelle frequenze radio di tutto il mondo.